martedì 16 giugno 2015

Raccogliere i fiori…

Questo blog è nato raccogliendo un piccolo ramo di azalea, se non conoscete questa storia potete scoprirla nel mio primo post. Come per i fiori, anche quando incontro una foglia particolarmente bella sul mio cammino non esito a fermarmi per riporla tra le pagine delle mie agende, che poi conservo con cura quando finisce l’anno. La considero una dimostrazione di gratitudine nei confronti di ogni forma di bellezza. Inutile dire che sono sempre stata considerata un po’ suonata da conoscenti e amici, ma almeno i secondi (per fortuna) mi vogliono bene ugualmente.
Un mese fa invece ho visto una foto su Instagram, condivisa sul profilo di una donna che stimo moltissimo, che mi ha rassicurata a riguardo: se la coltissima, stilosissima e intelligentissima Camilla di Zelda was a writer fa la stessa cosa non c’è niente di cui mi debba vergognare.

Così nei giorni scorsi l’ho rifatto: una rosellina era stata strappata dalla sua pianta, probabilmente da mani goffe o dal vento, ed era atterrata sul viottolo del mio cortile. Non ho voluto lasciarla lì.
In casa non avevo un vaso, tantomeno un contenitore adatto a uno stelo così corto, così anche questa volta mi sono arrangiata: sul tavolo sostava un inutile calice di plastica, conservato perché sapevo che prima o poi sarebbe “tornato utile per qualcosa anche se non so cosa”, ed è lì che l’ho riposta. L’acqua l’ha subito rinvigorita e per due giorni questo fiore ha allietato il mio tavolo a pois. Poi mi ha fatto capire di essersi impegnata abbastanza così ho deciso di farla seccare per conservarla, semplicemente appendendola a testa in giù con una molletta.
  
Adesso, quando raccolgo i fiori e la gente mi guarda schifata esclamando “Ma cosa fai?!” io mi sento un po’ meno sciocca e nella mia mente penso: “Stolti, lo fa anche Camilla! Cosa potete capirne voi…”.
Con questo pensiero, che mi ricorda l’atteggiamento di pacata presunzione che sfoggiavo quando andavo all'asilo, posso proseguire la mia giornata più serenamente. Tutto sommato ero una 3enne saggia.

mercoledì 3 giugno 2015

East Market, non solo vintage


La scorsa settimana ho visitato East Market: dopo aver perso l’edizione precedente ci tenevo molto.
Cosa mi aspettavo? Tanto vintage, anche di quello un po’ farlocco da Mercatone del Naviglio Grande. Cosa ho trovato? Molta creatività giovane, che ne ha fatto una sorta di Camden all’italiana.

La location è bellissima, ma per una ragazza nata in Via Savona all’altezza della circonvallazione, con vista sui tetti delle fabbrichette e le ciminiere in mattoni rossi, tutto ciò che ha un’aria anche vagamente industrial ha il profumo di casa. L’aspetto di quella Milano che adesso è diventata di moda, come la zona Tortona dove io sguazzavo molto prima che arrivassero gli hipster.

Tra i prodotti esposti quelli che mi sono piaciuti di più sono il frutto di giovani creativi.

Primi tra tutti i disegni e gli oggetti (tazze, shopper e cover per il cellulare) firmati Naki Illustration. Il suo stile mi piace per due motivi: il primo e più importante è l’aspetto spontaneo dei suoi lavori. Il secondo e più superficiale è che adoro gli omaccioni con la barba e l'aria rassicurante. Vi consiglio di sbirciare sul suo sito o sulla pagina Facebook.
Al secondo posto, Fabio Funky. Mi è piaciuta la rivisitazione degli animali in chiave onirica, nelle sue illustrazioni dettagliate, e ho apprezzato l’allestimento con i bancali.
Nel campo del tessile ho adocchiato Cècì e Pixxi.
Sono queste le occasioni in cui vorrei avere molti soldi da spendere.
Ci vedremo alla prossima edizione!